lunedì 1 novembre 2010

Roma col sole è meravigliosa, viva; lei è viva per sé stessa e per te, che dentro puoi non esserlo abbastanza e per tutti quelli che la amano calpestando le sue superfici. Ricordo una conversazione anomala di tanti mesi fa: "vedi", mi diceva, "vedi... io morirò mentre tutta questa meraviglia mi sopravviverà, come è sopravvissuta a tanti, tanti, tanti prima di me". Eravamo al Colosseo, tra le voci divertite dei turisti, la pioggerella scomoda di fine gennaio e quegli interrogativi che sapevano di invidia umana per la storia, per quelle pietre profumate di essenze indecifrabili, di sudore, sangue e tempo insieme.

L'altro ieri ero a Via del Corso, con una compagnia diversa, ma la sensazione era la stessa: l'invidia per tanta bellezza sfuggita eternamente al tempo lasciava in bocca un sapore dolcissimo e tra i sensi uno strano torpore d'abbanono. Scrivere non basta per rendere l'idea; la mia penna non ferma che qualche piccolo frammento di pensiero ma non sa tirare la linea nel tratteggio.
Vorrei saper disegnare con questo inchiostro tutto quello che sento ma so che non è abbastanza florida la mia vena "artistica".

Mi piacerebbe riparlarne con te... che sei matto da legare ma straordinariamente parte del mondo.

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