sabato 29 maggio 2010

angela.



Sai quel bruciore al petto, quello stato di apatia confusa mischiato a un continuo cadere di lacrime... ecco, quello. di nuovo, una volta ancora. e l'unica cosa che vorrei ascoltare è il suono del silenzio.

Voglio bombardarmi di vuoto.

Per sentirmi meno brutta, per sentirmi meno inadatta, per sentirmi meno sciocca... e, paradossalmente, anche meno sola.
Muovo un passo dopo l'altro, piano, come se camminassi su frantumi di vetro e sento scricchiolare i pensieri, uno a uno, ogni pensiero accompagnato da una fitta fisica allo stomaco. Perchè? Non c'è un perché. E' così e bisogna starci, continuo a ripeterlo per farmelo entrare in testa anche se tutto quello che avrei sperato va esattamente dalla parte opposta al ragionamento.
Fatemi ascoltare in pace il suono del silenzio e fatemi anche ricordare l'uomo ormai lontano un anno che è stata la causa di tutto questo e che ha lasciato uno strascico invisibile all'occhio ma ingombrante come poche altre cose per la mia anima.
la domanda successiva è: "perchè io no?" ma preferisco non rispondere.
La storia si ripete ancora e io non riesco più a sopportare il rumore delle parole perché nessuna parola è dolce, nessuna dice quello che io avrei voluto potesse dire. Ecco, questi momenti sono esattamente quelli che avevo imposto a me stessa di non avvicinare più, neanche per sbaglio, e, invece, ci sono finita un'altra volta. E non immaginate neanche quanto possa essere avvilente.

http://www.youtube.com/watch?v=sjzdI440W6U

Non me ne volete ma adesso devo stare sola.