Mi sono messa in discussione come ho sempre fatto, c'ho provato, ma qualcosa è andato storto perché non ho saputo vedere il tuo piegarti sotto il peso di atteggiamenti che mai sono stati stati tuoi e mai potrebbero esserlo; per quanto ti trovi assolutamente, irrimediabilmente, poco comprensibile, ti adoro così come sei, anche se non ami fiori e cuoricini, se cammini con la punta della spada in avanti e se sei tosta, tosta e testarda. Stavano per convincermi che per dimostrare che ci sei bisognasse essere sdolcinata, capricciosa, poco paziente e bugiarda. E invece io, oggi, riconoscendoti, ti riconosco anche tutto quello che stavo per negarti: pazienza, sincerità, onestà e buona disposizione mischiate a una durezza che solo il calore riesce a sciogliere. Saranno pure più interessanti, le altre donne, saranno pure più capricciose e più desiderabili: che lo siano. Pur invidiandole non poco per il loro comportarsi così morbido, io sono affezionata a te, guerriero indomito, che a un passo dalla vittoria torni a sorridermi come lo stregatto e a parlarmi come il cappellaio matto.
Sei tu il mio paese delle meraviglie! e non ho intenzione alcuna di cambiare favola.