venerdì 1 ottobre 2010

Buonanotte... a domattina.

"Molte cose giocano a rincorrersi nella mente, da qualche ora a questa parte.
Non sono riuscito a chiudere occhio, stanotte.. o meglio, lasciavo che le palpebre si stendessero ogni tanto ma solo per permettere alle lacrime di accarezzare il viso.
Non so come sia possibile che il mio animo si senta ancora lacerato da quella sceltà di libertà, non so perchè il tempo, invece di curare, stia ingigantendo il ricordo e l'emozione. Ho tentato più volte di trovare il filo del discorso ma non ci sono riuscito; ogni prova riporta dritta al suo sorriso, ai suoi capelli perennemente spettinati, al suo volto abbandonato all'anarchia del vento, alle sue mani piccole ma forti. Questa notte mi sembra una prigione eppure qualcosa, dentro di me, chiede al carceriere col suo volto di chiudere a tre mandate, di non fare la spia e di gettare la chiave di modo che io non possa uscire. Beh se tutti i carcerieri fossero così sarei fortunato...
Cerco di respirare profondamente per rallentare il battito del cuore ma solo perché ho paura che possa scoppiare e ti chiedo, mio amico immaginario, c'è una scelta giusta da fare? oppure la scelta giusta non c'è e quello che mi aspetta non sarà altro che un elenco casuale di eventi? Ti prego, rispondimi, ho bisogno di sapere; ho bisogno che la sua freddezza si trasformi nella mia possibilità di riprendere in mano le sorti della mia vita. Neanche aver avuto così tanta paura è bastato a voltare pagina ed è esattamente l'incapacità di lasciar andare che mi spaventa. Oscar Wilde diceva che solo le anime deboli si comportano così ... mi sarebbe piaciuto che Oscar Wilde avesse più stima di me... o forse no, perchè non ho mai prestato molta cura alla costruzione della mia maschera di forza, convinto che la vera forza sia nell'autenticità dei sentimenti... ma sarà poi vero quello in cui io credo? Ho la sensazione che le mie convinzioni siano un po' come un incosciente che ha l'ardire di camminare in una soffitta di legno sgarrupata, dove il legno scricchiola a ogni passo e la polvere sale fino a riempire le narici.
Apro gli occhi mentre continuo a singhiozzare: è tutto scuro, non distinguo nulla... e allora mi diverto a immaginare la volta del cielo, colorata di un blu cobalto che sembra velluto e puntellata da miliardi di stelle splendenti, appese come per incanto a qualche nuvola nascosta ai sensi. La vista di tutto questo dovrebbe rassicurarmi e, infatti, mi distende ma solo per un attimo perché torna il pensiero " a lui piace tanto guardare il cielo, a lui piacciono tanto le nuvole. Spero sia al caldo, che abbia mangiato e che sia sereno".
Le lacrime restano tra le palpebre.
Buonanotte... a domattina.

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