mercoledì 23 giugno 2010

Mentre guardo fuori dalla finestra con gli occhi ancora stretti a fessura, appiccicati dal sonno e le labbra un po' rosse, gonfie e rilassate, mi rendo conto che ci sarebbe molto da dire. Giro distratta il cucchiaino nella tazzina di caffè macchiato appena, sposto i capelli dagli occhi per prendere un po' d'aria, faccio una smorfietta sorridente stirando la bocca verso sinistra e penso che tutto questo è davvero strano: c'è un'altra persona al mondo, oltre zucchina, che si interessa della mia vita di ogni giorno e, a dispetto di tante dicerie sul tema, non è una donna... eppure c'è qualcosa che non mi basta, c'è qualcosa che non mi convince a dire "si", c'è qualcosa che manca e che mi manca.
Ma d'altra parte, se qualcuno mi chiedesse di definirmi l'unica cosa che potrei rispondere è che non so prescindere dall'ossessione e trovare qualcosa che mi appassioni al punto da ossessionarmi non è affatto facile. Non si tratta solo del colore dei capelli, della forma degli occhi, delle mani, si tratta di quel qualcosa di indefinibile che lascio nell'impossibilità di definire perché a me piace così, come ogni momento di inizio.
L'inizio è la curiosità, la scintilla, il motore che spinge a fermare lo sguardo sull'oggetto di incontro per più di qualche secondo distratto. Sarà per questo che provo sempre una strana nostalgia per gli inizi! come se, a posteriori, riuscissi a vedere possibili ramificazioni che nel momento stesso del principio non immaginavo neanche potessero esistere. Tutti gli inizi sono sistemati in modo meticoloso in qualche parte del mio cervello e sono tutti dettagliati da far paura. Tutti, nessuno escluso e, credetemi, è bellissimo questo! Perchè l'inizio viene prima di qualsiasi azione fatta, di qualsiasi sguardo, di qualsiasi parola, di qualsiasi decisione. E' lì, fermo, immutabile ma indefinito e indefinibile, a ricordarti l'avventura e gli occhi sorridono al ricordo.
L'inizio più della fine, la fine più dello svolgimento: lo svolgimento ha slancio adrenalinico infinitamente modesto rispetto a entrambi i punti cardinali anche se è vero che l'ossessione, la smania, può nascere in qualsiasi momento, non esattamente coincidente con l'inizio.
Oggi scrivo perché non ho nulla da fare e anche perché ultimamente, forse, sto pensando troppo e non trovo modo migliore per rassettare tutte le pezze colorate che ho tirato fuori dall'armadio della fantasia; alcune sono veramente stropicciate, dannazione! al punto che mi viene da chiedermi come ho fatto a ridurle in quello stato! altre sono sfrangiate, il tessuto è rovinato, rotto e quelle, forse, sarebbe meglio buttarle. Ma poi penso che il loro colore mi piace comunque e, quindi, le tengo lo stesso. L'altra sera mi sono ritrovata faccia a faccia con una cascata giallo ocra di fuochi d'artificio e ho pensato, con molta poca modestia, che quei fuochi fossero anche un po' per me che se potessi regalerei un fuoco d'artificio e un fiore a chi mi va nel momento stesso in cui mi va ma a me no... non a me.
Mentre affondo il caffè nello zucchero canticchio una canzone dei bee gees e penso che....

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