sabato 7 agosto 2010

i castelli di sabbia.

Ci vuole tanto tempo per costruire castelli di sabbia; bisogna scegliere bene il quantitativo di acqua con cui amalgamare la sabbia asciutta, bisogna saper muovere bene le mani, dare un taglio di forza se occorre compattare nel modo migliore e avere tanta, tanta pazienza. Ma un castello di sabbia, un castello di sabbia resta: le onde del mare sono più forti dell'impalcatura che si cerca di dare alla terra; perfino la spuma riesce, a poco a poco, ad erodere. E la brezza diventata vento butta giù tutto, in un attimo. Tempo sprecato.
Mi chiedo perché la gente si ostini a costruire castelli di sabbia; trovo che sia un'occupazione molto poco sensata. Costruire per poi vedere tutto distrutto... meglio allora non costruire affatto e passare il tempo a rotolarsi nella sabbia.
Eppure, la mia vita è piena di castelli di sabbia, dalle forme più diverse e complicate, alcuni sembrano addirittura progettati da architetti esperti. Ma hanno fatto, fanno, tutti la stessa fine, basta un attimo; la fine che ha inizio da una sensazione di errore, di fiducia assoldata che viene macinata con indosso il vestito delle feste, di stanchezza. A guardare indietro sembra un campo di battaglia, con i resti abbandonati li, anche un poco a caso, e il fumo che ancora esce da qualche pezzo di carte dato alle fiamme.
Solo che io sono stufa di costruire castelli di sabbia, vorrei cominciare ad usare anche il cemento e il marmo per gli interni.

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